Andamento demografico

 

 

Questo grafico descrive l’andamento demografico della popolazione della città di Melfi nell’arco di tempo compreso tra il 1830 e il 1860. Sull’asse delle ascisse sono riportati gli anni, mentre su quello delle ordinate, il numero dei nati e dei morti. Osservando l’andamento delle linee, possiamo notare che le nascite si mantengono pressoché costanti nel trentennio, mentre le morti conoscono due picchi in corrispondenza degli anni 1848 e 1851.

Analizzando nello specifico i dati riguardanti le nascite, si constata che, nel periodo considerato, il numero dei nati corrisponde in media a 394 all’anno. Successivamente abbiamo rilevato i valori minimo e massimo della natalità rispettivamente pari a 315 nel 1832 e 480 nel 1850. La nostra attenzione si è poi focalizzata su due anni in particolare: il 1848 (anno in cui si registra la più alta mortalità del trentennio) e il 1851 (anno del terremoto). Nel primo caso il valore è pari a 376 nati, mentre nel secondo caso è pari a 359; questi valori, almeno per quel che concerne la natalità, non si discostano molto dalla media totale.

Per quanto riguarda i proietti, la media totale di bambini abbandonati all’anno corrisponde a 16. Il valore minimo registrato è di 8 per l’anno 1849, mentre il valore maggiore è di 28 negli anni 1834 e 1835. Anche in questo caso, particolare attenzione è stata prestata agli anni 1848 e 1851 in cui si registrano rispettivamente 9 e 14 esposti, quindi né l’altissima mortalità del 1848 né il terremoto incisero in qualche modo sul numero dei bambini abbandonati.

La media totale dei morti nell’arco di tempo nostro oggetto di studio, corrisponde a 373. Il valore minimo si registra nel 1832 ed è pari a 237 defunti; per contro il valore massimo è 683 nell’anno 1848, che è di gran lunga superiore alla media totale. Analizzando i registri dello Stato Civile di Melfi e quelli parrocchiali presenti nell’Archivio Diocesano, non è stato rilevato nulla che giustifichi una così alta mortalità; tuttavia possiamo ipotizzare che nell’anno in questione possa essersi verificata un’epidemia. L’altro picco si registra nel 1851, anno in cui la mortalità sale a 634 a causa del violento terremoto. Il numero dei decessi risulta maggiore durante i mesi estivi e in particolar modo ad agosto e settembre, a causa delle epidemie di natura gastro – intestinale che colpivano soprattutto in questo periodo dell’anno.

Dai registri dei morti si rileva anche una evidente anomalia riguardante la rilevazione dell’età dei defunti, infatti ci sono dei picchi di mortalità a 30, 40, 50, 60 anni. Questo fatto dimostra che, al momento della denuncia del decesso, veniva fornita un’età approssimativa del defunto, inficiando la possibilità di elaborare un quadro preciso della speranza di vita della popolazione in quel periodo. Almeno questo era quello che avveniva per gli adulti, perché per i bambini l’età del decesso veniva indicata con molta precisione. Infatti, l’osservazione dei dati raccolti permette di affermare che la mortalità dei bambini al di sotto dell’anno di età, ammontava a circa un quarto della mortalità totale, e un altro quarto della mortalità totale era composto dai dai bambini fino ai 15 anni di età.


Grafico relativo alla variazione del saldo naturale nel periodo compreso tra il 1830 e il 1860

 

 

Il grafico sovrastante mostra il numero di matrimoni celebrati nella città di Melfi nel periodo considerato.

Anche in questo caso abbiamo calcolato la media totale di celebrazioni per anno, pari a 84. Nel 1845 sono stati celebrati solo 53 matrimoni, mentre nel 1850 il dato sale a ben 121. Analogamente ai casi precedenti anche per i matrimoni abbiamo focalizzato l’attenzione sull’anno 1848 in cui sono state rilevate 115 celebrazioni, valore decisamente alto considerata l’elevata mortalità di tale anno. Nel 1851, anno del terremoto, la nuzialità scende a 90. Dai registri abbiamo notato che erano molto frequenti i casi di seconde nozze, per cui risulta difficile fornire un valore preciso relativo all’età media in cui si sposavano le donne e gli uomini. Possiamo però affermare con certezza che l’età minima per la sposa era di 13 anni, mentre per lo sposo di 17. Per quanto riguarda l’età massima, per la donna era di 74 anni e per l’uomo di 72.